martedì 1 novembre 2011

"I dont' believe in psychology. I believe in good moves."



Giusto una riga di tempo per suggerirvi il poetico, bellissimo e struggente "Bobby Fischer against the world" documentario su un uomo che ha vissuto solo per gli scacchi dai suoi 6 anni in poi, diventando campione del mondo e poi impazzendo del tutto e definitivamente. Già trattato in questo blog come personaggio Disbanded per eccellenza, Bobby Fischer si ritrovò ad essere un pedone fondamentale negli anni della guerra fredda: la supremazia dimostrativa dell'intelletto era un'arma troppo ghiotta per gli americani per lasciarla da parte. Ma la parte più bella è quella che riguarda la documentazione del mito, le sue mosse, le frasi, le partite. Poi quando Bobby impazzisce nella sua deriva anche anti-semita e paranoide (lui, ebreo), il film si fa meno interessante e paradossalmente più ordinario, ma tanto è già quasi finito.
Il film è stato da me visto al Festival del film di Roma. Apro parentesi sul suddetto Festival, che ha cambiato già tre nomi in quattro anni. Per il 2012 suggerisco "Festival del Cinema alla romana" visto che i biglietti non si riescono a comprare online (come nel '95), ai botteghini la tua carta di credito è ancora vista come un problema (come nel '79), capita di sentire i vigili del fuoco parlare nel walkie talkie dentro la cabina di proiezione, e tante stupende amenità che non vale la pena di raccontare qui. In ogni caso meglio averlo che non averlo, proprio come Bobby Fischer.

Elvis has left the building.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

grande ted, mi ricordo che seguivo devotamente tutte le partite con boris spassky. :) thanx
Luca LSD

Anonimo ha detto...

Ted, grazie per la splendida mossa.
Gab